Costa poco ed è importantissimo per la nostra salute, ma quanti lo utilizzano regolarmente in cucina? Il pesce azzurro può dar vita a dei piatti davvero molto appetitosi, ma per pigrizia nel dover pulirlo, si preferisce sostituirlo con altri alimenti. Seguite questi consigli che vi faranno sicuramente cambiare idea!
Innanzitutto, da dove viene il nome “Pesce azzurro”? Questa terminologia viene utilizzata per includere tutti i pesci caratterizzati dal dorso di colore blu scuro come l’acciuga o alice, la sardina, l’aguglia, lo sgombro e il sauro. Sono accumunati tra loro da alcune caratteristiche come, ad esempio: le alici, lo sgombro, l’aguglia e il sauro sono privi di squame, quindi nella pulizia basterà eviscerarli e lavarli sotto l’acqua corrente. Per quanto riguarda invece la sardina, va squamata.
Qual è il procedimento giusto per eliminare le interiora? Prendete un paio di forbici perfettamente pulite, infilate la lama nell’apertura anale del pesce e procedete con un taglio sino alla bocca. Aprite, eliminate le viscere e lavate internamente il pesce.
Per sfilettarlo invece il procedimento è un po’ più lungo. Usate un coltello affilato e con la lama flessibile. Praticate un’incisione sotto le branchie fino ad arrivare alla lisca, a questo punto scendete seguendo la spina dorsale e arrivando fino alla coda. Staccate il filetto, girate il pesce e ripetete la stessa operazione.
Aiutandovi con delle pinzette eliminate le eventuali lische rimaste. Per eliminare la pelle dai filetti, dovrete staccare un lembo dalla coda aiutandovi con un coltello, con un foglio di carta da cucina afferrate il pezzo di pelle e tirate in direzione della testa per eliminarla tutta.
Ma perché è così importante consumare il pesce azzurro? I nutrizionisti consigliano di consumarlo almeno due volte a settimane poiché è ricco di Omega 3, importantissimi per tutelare l’apparato cardiocircolatorio, ridurre la formazione di placche nelle arterie e in grado di abbassare il livello del colesterolo. Ma non è tutto, il pesce azzurro è inoltre ricco di sali minerali come il fosforo, iodio, selenio e fluoro e vitamine come la B e la E.